Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA
L’incubo Covid-19 ci ha fatto sentire unite come raramente era accaduto prima d’ora.
In tutto il mondo, uomini, donne e bambini hanno condiviso le stesse paure e le stesse incertezze.
Anche le ragazze con un disturbo alimentare hanno dovuto subire le conseguenze di queste restrizioni, rendendo più difficile il processo di guarigione. Se per le persone senza un disturbo alimentare la quarantena ha rappresentato una lunga strada in salita, per le ragazze con DA ha significato trainarsi un carretto pieno di pietre, e senza ruote.
Molte ragazze si sono ritrovate improvvisamente chiuse in casa e senza il loro terapeuta.
In situazioni di crisi bisonga adattarsi e bisogna farlo rapidamente. Noi dell’Aidap abbiamo provato a trasmettere speranza ricorrendo alla tecnologia, proponendo una terapia a distanza attraverso l’ausilio dei sistemi di video conferenza.
Inizialmente c’erano alcuni dubbi, come tutte le novità che spesso spaventano. E invece ha funzionato.
La terapia a distanza è in grado di conservare gli aspetti chiave del programma CBT-E. Addirittura sembrerebbe che per certi versi questo sistema innovativo possa tradursi in uno stimolo nuovo. Basti pensare alla maggiore responsabilizzazione che molte ragazze sono indotte ad acquisire per seguire questo speciale protocollo on line.
Gli uomini sono sempre riusciti a sopravvivere e a superare gli eventi drammatici, trasformandoli in rampe di lancio per futuri successi. È possibile che questa esperienza produca dei vantaggi anche per il nostro ambito di compentenza. A cominciare dalla possibilità per molte ragazze di ricevere un trattamento adeguato, basato sull’evidenza scientifica, malgrado risiedano distanti dal centro di riferimento.