A cura di:
Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA
Il programma di modificazione dello stile di vita prevede una perdita di peso di 12-24 kg in 24 settimane. Una delle procedure più importanti per raggiungere questo obiettivo è il monitoraggio del peso, tramite l’utilizzo di un grafico.
Nelle prime 6 settimane di terapia è dedicato molto tempo all’apprendimento di una corretta interpretazione della perdita di peso, poiché sono molti gli errori di “lettura del peso” che possono compromettere il buon esito del programma.
La prima regola insegnata ai pazienti è che la singola pesata non è affidabile.
Uno degli errori più frequenti, infatti, è correlare le singole variazioni di peso settimanali ai propri comportamenti alimentari. In realtà il peso corporeo non è un parametro stabile, ma tende a oscillare continuamente per effetto delle variazioni di acqua corporea.
Nella pratica clinica questo genera nel paziente intense preoccupazioni, poiché le fluttuazioni di peso sono attribuite ad un singolo comportamento alimentare: “Dottore peso 800 grammi in più della settimana scorsa, certamente è colpa del dolce di Domenica”.
La conseguenza di questa interpretazione è il convincimento che ogni minima variazione dal piano alimentare faccia ingrassare. Frustrazione, impotenza, sfiducia, abbandono del programma sono lo stadio finale di questo schema di pensiero.
Affinché ciò non accada, ci si deve sforzare di valutare l’andamento del peso, osservando le ultime quattro settimane e non soltanto l’ultima.
In questo modo si avrà un quadro chiaro e reale del proprio dimagrimento, senza lasciarsi ingannare e scoraggiare dalle variazioni fisiologiche dello stato d’idratazione.