Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA


“Dottore mia figlia non guarirà mai. Oramai la sua anoressia è cronica”

Quando un incontro inizia con queste premesse è come ricevere una secchiata di acqua gelata. Resti paralizzato e non sai cosa dire. Quasi sempre a parlare è una mamma ed è come se si rassegnasse ad aver perso una figlia.

E non è poi cosi raro sentire una cosa simile se ti occupi di anoressia nervosa. La ragazza si ammala a quindici anni, inizia il pellegrinaggio da vari specialisti, il tempo passa, la ragazza compie ventuno anni e l’anoressia è sempre la.

Delusione, frustrazione, impotenza, rabbia e rassegnazione colpiscono le famiglie che vivono questo calvario.

Eppure qualcosa non torna. A partire dal fatto che l’anoressia cronica non esiste.

Come spesso accade nella vita è una questione di parole e di significati.

Cronica è qualcosa da cui non si guarisce ne si migliora. È come se mettessimo le persone dentro una sfera e la appoggiassimo su una strada in discesa. Non può fare altro che rotolare verso il basso, fino alla morte.

“Dottore, mi è stato detto che mia figlia è cronica.”

Più volte si sente questo termine più sembrerà vero. E appena si inizia a crederci, l’impegno necessario alla guarigione viene meno. Da parte di tutti.

Il primo pensiero tocca alla famiglia: “Inutile perdere tempo e soldi, non può farcela. Ha già provato tante volte”.

Peggio ancora è quando noi clinici ci fidiamo di simili affermazioni. Sentiamo che la ragazza è cronica e dentro di noi una vocina fastidiosa si insinua nella nostra fiducia e ci convince che non ne vale la pena: “Non potrà farcela”.

L’impegno, la cura, l’attenzione che queste ragazze richiedono si disperde dietro una etichetta, che lentamente diventa una predizione che si avvera.

Non so se a voi è successo, ma a me si. Stai cercando di imparare un compito nuovo importante e sai già che chi dovrebbe aiutarti è pronto a rimproverarti per il tuo sicuro errore.  La ragazza che viene etichettata come cronica subirà non solo la malattia ma anche la conseguenza di questa assenza di speranza.

Non è cronica perché non c’è niente da fare. Non c’è niente da fare perchè tutti si sono convinti che è cronica.

Eppure, molte ricerche mostrano la guarigione di ragazze che avevano ricevuto questa definizione molti anni prima. Anche La pratica clinica e la nostra esperienza indicano la stessa cosa: guarire è sempre possibile.

Ricordo ancora una signora di 60 anni, che a 20 era stata diagnosticata inguaribile, riprendersi e vivere oggi una vita in equilibrio, con qualche strascico, ma comunque una vita.

Con questo non voglio negare che alcune pazienti non guariscano mai dalla anoressia. Sappiamo che una su cinque non la spunta e qualcuna fra queste muore. Ma si tratta di una cosa che si scopre alla fine, quando non si è riusciti a guarire, malgrado impegno e buona terapia.

Fino a quel momento, tutte le ragazze possono essere più o meno gravi, ma tutte possono sperare di guarire o di stare meglio.

Per saperne di più leggete qua:

https://www.aidap.org/2020/anoressia-nervosa-grave-e-di-lunga-durata-riflessioni-sulla-definizione-e-sul-trattamento/