A cura di:

Dott. Francesco Iarrera - Responsabile regionale UOL - AIDAP


Alimentazione equilibrata, regolare attività fisica e costante allenamento cognitivo. Sono questi i pilastri in grado di rallentare la degenerazione di cellule e tessuti, prevenendo così lo sviluppo di patologie cronico-degenerative.

E’ questo quanto afferma l’Istituto Superiore della Sanità, sulla base delle più solide evidenze scientifiche in merito. Il cibo svolge un ruolo chiave per mantenere a lungo la salute. Ma niente suggestioni last time: serve un adeguato apporto di calorie distribuite su varie fonti nutrizionali. È confermato che un eccesso di proteine è correlato allo sviluppo di patologie tumorali e cardiovascolari. È enfatizzato il ruolo delle fibre e dei micronutrienti, presenti largamente negli alimenti integrali, nella frutta e nella verdura.

Una bocciatura, dunque, per alcune disinvolte teorie, quali la dieta Mima digiuno, il Gluten free, il Veganesimo, la Cheto diet, ecc, proposte come l’eldorado della salute e della longevità.

Riguardo all’allenamento fisico, numerose ricerche confermano si tratti di una medicina potente per la salvaguardia del benessere e per la prevenzione di molte alterazioni metaboliche che causano malattia e disabilità. Un recente rapporto dell’OMS attesta che la sedentarietà è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di obesità, diabete, malattie cardiocircolatorie e alcuni tumori. Bisogna fare attività fisica, alternando sedute di tipo aerobico (corsa, bici, nuoto) ad altri di tipo anaerobico (utilizzando dei pesi). Solo coniugando questi due tipi di esercizi si può intervenire efficacemente favorendo una buona capacità cardiaca e il mantenimento di una adeguata massa muscolare.

Il terzo fattore che predispone alla longevità è il mantenimento del proprio cervello attivo e lucido. Il cervello deve essere stimolato costantemente, altrimenti si atrofizza e degenera. Esercizi di logica, di memoria, di stimolazione all’elaborazione di dati, unitamente a tecniche di meditazione, rallentano i processi di invecchiamento neuronale e favoriscono il mantenimento di funzionali processi cognitivi.

In antitesi con ciò cui si assiste negli ultimi anni, durante i quali l’ossessiva ricerca di un benessere psico-fisico ha favorito il divulgarsi di regimi alimentari eccentrici, l’ISS invita al recupero di un maggiore equilibrio. In particolare, è necessario che i professionisti della nutrizione siano divulgatori attivi di corrette informazioni, distanziandosi da approcci alimentari seducenti ma privi di evidenza scientifica.