A cura di:

Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA


“Dottore, mi hanno suggerito di eseguire il test per le intolleranze, poiché vorrei perdere peso. Sono stato nel super centro e mi hanno sottoposto ad un test innovativo. Lei, cosa ne pensa?”.

Io: “Scriverò qualche parola in proposito, preferisco non rispondere di getto”.

Ogni giorno, social e riviste ci invadono di titoli sensazionali sull'obesità e sulla salute. Qualcuno è vero, molti sono falsi.

Ecco cinque suggerimenti per difendersi dalle false notizie.

  1. Fatti o “Sensazionalismo”?

Devi sapere che i titoli servono ai bisogni dell'editore per attrarre lettori e dunque più soldi per la pubblicità. 

Considerato che molte persone si limitano a leggere solo i titoli degli articoli, si capisce quanto sia importante renderli accattivanti.

Non sempre questi titoli vogliono ingannare i lettori. Prendiamo ad esempio il seguente: “Bere tanta acqua fa perdere peso?”.

La domanda nasconde una speranza che se confermata sarebbe clamorosa. Ma non c’è alcuna menzogna. Questo titolo incuriosisce, attrae il lettore che alla fine dell’articolo scoprirà che l’acqua non fa perdere peso, ma può aiutare a controllare la fame. Per questo, prima di fidarsi di un articolo bisogna essere sicuri di averlo letto totalmente, dal titolo alle conclusioni.

  1. Osserva attentamente lo studio

Alcuni titoli sono pura invenzione. Prendi questo titolo ad esempio: La dieta mima digiuno allunga la vita.

La prima cosa che devi accertarti è che ci sia una fonte: un articolo serio la cita sempre. Se non trovi la ricerca da cui prende spunto l’articolo, inutile andare avanti.

Se lo studio è presente, assicurati che non sia condotto su animali. Ricorda che noi non siamo topi e funzioniamo in modo diverso. Dimostrare qualcosa sui topi non significa che funzioni per le persone. Se è condotto su persone, cerca di capire quante ne coinvolge. Una ricerca di poche decine di soggetti è poco significativa. Infine, assicurati che le condizioni della ricerca siano eque. Ad esempio, nella dieta mima digiuno, l’autore sostiene che questo modello alimentare abbia vantaggi rispetto ad una alimentazione equilibrata ma nel riportare le sue conclusioni, “dimentica” di dire che uno dei due gruppi ha perso peso e l’altro no e non è una dimenticanza da poco. E l’autore lo sa.

Per ottenere queste informazioni, non è necessario essere un esperto. Uno studio ben fatto presenta un riassunto finale che fornisca le informazioni necessarie.

  1. Considera le fonti

Se una notizia è pubblicata sul Corriere della sera o sul Sole 24 ore è solitamente più affidabile di una pubblicata su Natural News.

La reputazione di una pubblicazione non è garanzia di rapporti solidi ma può aiutare a schermare alcune fonti friabili. Di seguito un elenco di siti da cui è bene tenersi lontani:

  1. No ai miracoli

La scienza avanza molto lentamente. Abbiamo impiegato secoli per capire come arrivare sulla luna. Non è possibile che dall’oggi al domani ci si possa teletrasportare nel bacino Mare Serenitatis.

Le scoperte su salute, obesità e nutrizione funzionano alla stessa maniera. Sono rare e si sviluppano nel tempo. 

Quindi, quando leggi un articolo che sa di miracoloso, quasi certamente è falso. Fai una semplice ricerca su Google. Se non esistono altri siti affidabili che riportano la stessa notizia è improbabile che sia vera.

  1. Attenzione ai pregiudizi

Einstein sosteneva che è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio. Le ragioni che inducono ai pregiudizi sono tante: interessi commerciali, cause etiche, la ripetitività di una notizia, esperienze personali. 

Per noi uomini il pregiudizio sembra una condizione inevitabile. L'unico antidoto è leggere le informazioni da una vasta gamma di fonti e considerare quali pregiudizi potrebbero essere in gioco. Cerca sempre di mantenerti obiettivo e pronto a cambiare idea.

In conclusione, è importante mantenere un pensiero critico. Ma questo non va confuso con la continua critica al pensiero scientifico. La scienza è costantemente dubbiosa di se stessa e per questo continua a porsi nuovi interrogativi e nuovi dubbi. Ma per criticare la scienza occorre usare un metodo scientifico, che prescinde dalle opinioni e suggestioni personali, ma si basa sull’osservazione rigida di eventi e cambiamenti.

“Quando insegni, impara a dubitare di cosa insegni. Quando impari, impara a dubitare di ciò che conosci.” Cit.

Fonti

www.Bufale.it

www.davidpuente.it

La congiura dei somari

www.medscape.com