Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA
Nei paesi siciliani c’era la simpatica abitudine di assegnare alle persone un nomignolo.
Giuseppe Puliafito era “U siggiaru”, Valeria Gigante era “A lattara” e il mio padrino Franco Orlando diventava “Elicotturu”.
Era così, ed era piacevole.
Tutti avevano un nomignolo, ed era un gesto di simpatia ed affetto. Se non lo avevi ti sentivi sfigato, l’equivalente di non avere almeno 20 like all’immagine del profilo.
La tradizione era talmente condivisa che quando si cercava di raccontare ad estranei chi avesse fatto cosa, diventava quasi impossibile, poiché l’interlocutore non conosceva il nomignolo.
Poi ci siamo evoluti.
Le persone le chiamiamo per nome: Kevin, Ridge, Sidney ed i nomignoli si sono persi.
Come l’erba cattiva, restano solo quelli di cui avremmo preferito farne a meno. Quelli che più che mantenere i rapporti, li seppelliscono.
La donna che non è magra è una “Balena” e l’uomo che non è muscoloso è uno “Smilzo”.
Il mio amico Daniele Di Pauli li chiama stigma o etichette.