Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA


Nella edizione speciale della bibbia per donne, il ciclo mestruale è inserito tra i flagelli divini. In ordine, è messo subito prima della norma secondo cui, non ci sono ragioni per cui un uomo possa avere ragione.

Le donne vivono i giorni del ciclo con la stessa serenità che ha Sgarbi quando affronta un dibattito.

Il suono sinistro di "Ho le mie cose" equivale al segnale di allarme dei bombardamenti ai tempi della guerra: Si salvi chi è uomo. Una valanga ormonale investe chiunque incontri, soprattutto se di razza maschile.

Ora, immaginate lo stupore quando la voce rotta dal pianto di Carmelina mi ha annunciato con tono entusiasta: "Fra, credo di avere il ciclo. Tu sei il primo a saperlo. Sono troppo felice". Silenzio. 

Nel mio sciagurato mestiere incontro molte ragazze che il ciclo lo hanno perso da molti anni.

Carmelina è nella top ten di questa speciale classifica al contrario: non lo aveva da 14 anni e 3 mesi. E questo non è esattamente come avere un raffreddore, viste le gravi conseguenze sia neurologiche sia alle ossa.

Il suo apparato riproduttivo rattrappito dal sottopeso aveva ripreso a funzionare.

"Ce l'abbiamo fatta, Fra, ti rendi conto, ce l'abbiamo fatta!", ha continuato. 

Come se i 20 kg di vuoto li avessi riempiti io magicamente invece che lei con la feroce determinazione di chi chiede alla vita una seconda chance. 

Grazie Carmelina, ma credo sia giusto dire che tu ce l'hai fatta. 

Il brutto di questo lavoro è che a furia di vedere piangere le ragazze pensi di potertici abituare, in una sorta di intorpedimento emotivo che ti lascia imperturbato. Il bello di questo mestiere è che malgrado veda piangere le ragazze non mi ci sono abituato.

In questa società ormai filofemminista agli uomini tocca fare di tutto. Persino esultare quando una donna ha il ciclo.