Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA


Nel nostro pianeta c’è cibo sufficiente a sfamare tutti. Ma proprio tutti.


Eppure, i numeri dicono che più di una persone su dieci patisce la fame e talvolta ne muore. Allo stesso tempo, un terzo del cibo prodotto finisce tra i rifiuti, senza arrivare sulla tavola.

Nella dichiarazione universale dei diritti umani si legge che: «Ogni individuo ha diritto a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della propria famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione».

Buttare il cibo nei rifiuti significa violare il diritto al cibo di chi non ne ha a disposizione. E inoltre è uno spreco di risorse, come acqua e denaro, con un forte e negativo impatto ambientale. Si stima che il cibo buttato in un anno produca l’8% delle emissioni di gas serra.

Il 16 ottobre è stata celebrata la Giornata mondiale dell’alimentazione. Per questa occasione, è stato pubblicato il rapporto che mette nero su bianco un dato preoccupante: tutti noi siamo poco informati sulle perdite di cibo lungo la catena di produzione e fornitura e sul perchè avvengano.

Leggete attentamente. Gli sprechi maggiori si verificano durante la fase del consumo, sia a casa che nei ristoranti. Non stiamo attenti alle etichette, compriamo e ordiniamo più cibo di quanto ne serva, non conserviamo bene gli avanzi. Ogni anno buttiamo nella spazzatura circa 36 chili di alimenti a testa.
In Italia su questo aspetto abbiamo fatto un bel lavoro. Si chiama legge Gadda e facilita la possibilità che le eccedenze alimentari e gli sprechi alimetnari, possano arrivare sulle tavole di chi non ha abbastanza cibo.

Il World food programme (Wfp) delle Nazioni unite ha lanciato la campagna Stop the waste (Basta spreco), con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema delle enormi quantità di cibo che ogni giorno viene buttato.

Si può partecipare alla campagna #stopthewaste con quattro passi:
1 – cercare un alimento che sia vicino alla data di scadenza e che possa ancora essere consumato;
2 – scattare un selfie mentre lo si prepara o lo si mangia;
3 – condividire la foto sui social media utilizzando l’hashtag #StopTheWaste e sfidare tre amici a fare lo stesso taggandoli nel post;
4 – condividere sui tuoi profili social le ricette realizzate con il cibo avanzato o organizzare una cena a casa invitando gli amici a fare lo stesso.

Non siamo certi che mangiare il cibo invece di buttarlo sia la soluzione migliore, ma certamente la campagna potrebbe diventare virale e raggiungere l’obiettivo sperato.
Decidete voi.

Fonte: Osservatorio dei diritti