Dott. Francesco Iarrera - Responsabile UOL AIDAP Oliveri, Referente Regionale AIDAP SICILIA
Ok, hai notato che tuo figlio ha un problema di peso. Negli ultimi mesi il suo peso è salito e ti preoccupi per la sua salute. Va bene anche che da mamma premurosa, hai deciso di affrontare il problema, prima che sia tardi.
Ma la domanda è: come comunicarglielo?
Una ricerca condotta di recente viene in aiuto. Non ti suggerisce cosa si devi dire. Ma chiarisce cosa non devi dire.
La prima cosa che salta all’occhio è che buona parte dei ragazzi preferirebbe che si parli meno spesso del peso. Ed è un aspetto interessante, perche indica due cose: i ragazzi non sono consapevoli di avere un problema o forse non ce l’hanno davvero e dunque si tratta di paure che i genitori proiettano sui propri figli.
Se proprio non se ne può fare a meno di parlarne, chiedono che l’argomento sia discusso in modo compassionevole e rispettoso.
La pratica indica che molti genitori accorciano la strada e ricorrono a metodi spicci: “Gianluca, ti sei fatto la pancia quanto un orso e sei diventato brutto”. Oppure, c’è la mamma campionessa di praticità che si riferisce a Jenny con un più pratico “Fai schifo per quanto mangi”.
In molti potranno pensare che questo modo di comunicare possa spingere i figli a cambiare, sostenuti dall’ incredibile scoperta che il loro peso è sconveniente.
Vi do una notizia: non funziona cosi! L’unica cosa che otterrete saranno figli più insicuri, imbarazzati o feriti, tutte emozioni che allontanano il ragazzo anche solo dal pensiero di rivedere le proprie abitudini.
Ecco alcuni spunti, che potreste usare:
“Mattia, ho notato che nell’ultimo periodo il tuo peso è aumentato. Mi chiedo cosa ne pensi?”. Oppure, “Laura, sono un pò preoccupata per le tue scelte alimentari. Che ne pensi se ne parliamo con uno specialista?”
Funzionerà? non ne siamo sicuri.
Ma una cosa è certa: una comunicazione accogliente e rispettosa impedirà che finisca in una rissa di parole, in cui ad avere la peggio sarete proprio voi e il desiderio di aiutare vostro figlio.